II settore conciario, nell’ultimo ventennio, oltre a mostrarsi prontissimo negli adeguamenti tecnologici, sapientemente miscelati alle raffinate lavorazioni tradizionali, ha intuito la necessità di impegnarsi attivamente, attraverso l’azione dell’associazione di categoria, nella realizzazione delle infrastrutture necessarie a garantire la tenuta produttiva, tra le quali hanno assunto particolare rilievo le iniziative tese al recupero e alla tutela ambientale. Nel 1980, finanziato dalle imprese locali, nasce, infatti, il Consorzio Cuoio-Depur S.p.A., con l’obiettivo di realizzare e gestire il programma di adeguamento degli scarichi liquidi di lavorazione alle normative ambientali vigenti.
La società nel 1985 si è trasformata in consorzio misto pubblico-privato, a maggioranza privata, con la partecipazione delle amministrazioni comunali di San Miniato e Montopoli Val D’Arno, per gestire in concessione il servizio pubblico di raccolta e depurazione delle acque usate. I sistemi di depurazione realizzati raccolgono e trattano le acque reflue, 6.000 mc/giorno, di tutti gli insediamenti industriali del territorio e le acque nere di civile abitazione dei comuni associati, per una portata media di 3.500 mc/giorno. II carico organico complessivo è stimato in 800.000 abitanti equivalenti.
Il depuratore centralizzato, terminale del sistema di raccolta delle acque, ha richiesto investimenti non attualizzati per oltre 50 miliardi di lire. L’impianto è stato progettato e costantemente aggiornato

sulla base di dati ricavati da accurate ricerche su scala pilota, realizzando linee di processo molto articolate e complesse, utilizzando le apparecchiature e le tecnologie più avanzate, tanto da renderlo un punto di riferimento per tecnici ed operatori del settore. Le diverse fasi cono gestite da un sistema informatico centrale che rileva ed elabora in tempo reale i dati relativi alla funzionalità delle apparecchiature, i principali parametri di processo, la quantità e la qualità dei liquami scaricati dalle imprese, i dati di monitoraggio delle emissioni per il controllo dell’impatto ambientale. L’attenta gestione delle strutture consente di realizzare elevati rendimenti di depurazione, con un abbattimento del carico inquinante in ingresso superiore al 98%, pertanto le acque usate vengono restituite all’ambiente con caratteristiche qualitative tali da consentire il loro sicuro reinserimento nei cicli biologici naturali. Non è per ciò un caso se, dopo la realizzazione dell’impianto di depurazione, il fiume Arno presenta a valle caratteristiche qualitative migliori che a monte del Comprensorio del Cuoio. Superate, di fatto, le esigenze primarie, facendo fronte in maniera molto concreta ed efficace alla domanda di disinquinamento, avviata a soluzione la fase di riorganizzazione, anche urbanistica, del polo conciario, negli ultimi anni sono stati elaborati programmi e progetti tesi all’ottimizzazione funzionale ed economica del sistema, attraverso il recupero delle risorse impiegate e prodotte.

acqua
I progetti in corso di avanzata realizzazione, che hanno richiesto investimenti per 45 miliardi, parzialmente finanziati dalla CEE, si pongono i seguenti obiettivi:

  • ottimizzare i costi di esercizio attraverso la riduzione dei consumi;
  • utilizzare tecnologie innovative per il contenimento dell’impatto ambientale e per rendere sempre più affidabile il servizio; ridurre il quantitativo di fanghi prodotti ed avviare forme di riutilizzo degli stessi. Quest’ultimo obiettivo ha richiesto la realizzazione di un impianto di essiccazione e stabilizzazione tecnica dei fanghi, che consente, mediante l’aggiunta di appositi additivi, la loro trasformazione in prodotti riutilizzabili nella produzione di laterizi o nella preparazione di fertlizzanti organici.