pdficon

Scarica la relazione in formato PDF

 

REV.1 – Luglio 2004

INDICE GENERALE

1. PREMESSA E DATI DI PROGETTO                          

      1.1 ACQUE INDUSTRIALI                                

      1.2 REFLUI CIVILI                                             

      1.3 RIFIUTI LIQUIDI                                         

2. DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO                  

      2.1 LINEA LIQUAMI                                          

      2.2 LINEA FANGHI                                            

3. DEODORIZZAZIONE CENTRALIZZATA

    DELLE EMISSIONI COLLETTATE DALLE

    VASCHE DI TRATTAMENTO COPERTE                 

4. ACQUE DI SERVIZIO                                         

5. IMPATTO SUL RICETTORE FINALE                     

 

L’impianto di depurazione di S. Miniato ( Località  San Romano ) è a servizio delle aree industriali dei Comuni di San Miniato e Montopoli V/Arno nonché della rete di fognatura delle acque nere di civile abitazione dei due Comuni.

L’impianto esistente rappresenta un lotto funzionale del progetto integrato “Progetto Arno – Comprensorio del Cuoio Area 17” previsto nel piano Regionale di risanamento delle acque per il bacino di utenza dei sei Comuni del Comprensorio del Cuoio (S. Miniato, Montopoli V/Arno, Castelfranco di Sotto, Fucecchio, S. Croce S/Arno, S. Maria Monte).

L’area più direttamente interessata all’ impianto di depurazione ha una superficie totale di 130 Km2, con una popolazione residente di 33.850 ab. da cui deriva una densità di 260 ab/Km2.

L’utenza industriale dell’impianto è costituita da oltre 110 insediamenti produttivi dei quali  90 sono concerie (50% cuoifici; 30% concerie al vegetale e 20% concerie al cromo) e  20 aziende con lavorazione conto terzi e precisamente:

–         spruzzi

–         scarnatrici

–         spaccatrici

–         lavorazioni miste (cuoio-vegetale-cromo)

–         produzione fertilizzante (ORGANAZOTO)

I dati significativi del carico, valutato per l’impianto nella sua configurazione di progetto, in ingresso ed in uscita sono:

 

DATI DI PROGETTO – I dati sono aggiornati ai valori rilevati in sede di collaudo definitivo –
Portata media giornaliera reflui industriali  (*)
m3/giorno 7.500
Portata media gionaliera reflui civili  (**) m3/giorno 3.500
Portata di punta m3/giorno 12.500
COD tal quale influente Kg/giorno 110.000
COD sedimentato medio influente Kg/giorno 70.000
Abitanti equivalenti (130 gCODt.q./abitante x giorno) n. 846.150
BOD5 sul sedimentato medio influente (stimato) Kg/giorno 40.000
Solidi sospesi medi influenti Kg/giorno 50.000
Azoto totale medio influente Kg/giorno 1.800
Solfuri Kg/giorno 2.400

 

(*)  Insieme ai reflui industriali vengono veicolati 200 – 300 m3/giorno di liquami civili.

(**) Provenienti da tre stazioni di sollevamento ubicate a:

–         San Romano

–         San Donato

–         San Miniato Basso

 

I dati significativi relativi alle portate ed ai carichi inquinanti riferiti all’anno 2003 e  valutati per l’impianto nella sua attuale configurazione, in ingresso e uscita sono riportati nelle tabelle allegate.

 

1.1) ACQUE INDUSTRIALI

 

ACQUE INDUSTRIALI Unità Valori medi
 Portata misurata ingresso impianto (*) m3/anno 1.543.595
 PH unità 8,2
 Solidi sospesi mgSS/l 6.505
 COD tq mgO2/l 15.820
 COD sedimentato mgO2/l 7.729
 BOD5  (stimato) mgO2/l 3.750
 Azoto ammoniacale mgN-NH4+/l 276
 Cloruri mgCl/l 7.830
 Solfuri mgS=/l 250
 Solfati mgSO4=/l 1.850
 Cromo mg/l 18,6
 

 

(*) Compresi i reflui civili veicolati con i reflui industriali.

  

1.2) REFLUI CIVILI

 

I liquami civili arrivano mediante pompaggio e collettori separati da :

–         San Romano

–         San Donato

–         San Miniato Basso

 

ACQUE CIVILI Unità Valori medi
  di misura Annuali
 Portata m3/anno 1.224.823
 PH unità 7,4
 Solidi sospesi mgSS/l 7
 COD tq mgO2/l 249
 BOD5 mgO2/l 135
 Azoto ammoniacale mgN-NH4+/l 31
 Fosforo totale mgP/l 2,6
 Oli e grassi mg/l 8,4
 Tensioattivi totali mg/l 14,1
 Escherichia Coli UFC/100 ml 3 x 105

  

1.3) RIFIUTI LIQUIDI

 

L’impianto, inoltre, riceve dal 2002, come da nostra comunicazione all’ATO 2 ed al Comune di San Miniato – Uff. Ambiente – del 24/11/2003, rifiuti liquidi costituiti da acque reflue, così come identificati alla lettere a) dell’art. 36, comma 3° del D.Lgs. 152/99, così come modificato dall’art.16 del D.Lgs 18 agosto 2000 n° 258.

Si  riporta inoltre l’elenco di tutte le tipologie di rifiuti costituiti da acque reflue, trattati presso l’impianto  di depurazione. Si fa altresì presente quanto segue:

–    tutte le tipologie di rifiuti liquidi trattati risultano compatibili con il processo di depurazione e rispettano i valori limite per lo scarico in fognatura;

le tipologie dei rifiuti liquidi trattati non compromettono l’eventuale riutilizzo delle acque reflue e dei fanghi prodotti;

–    la capacità residua dell’impianto, misurata come Kg di COD, dopo l’arrivo dei liquami dalla fognatura urbana è stimata in 22.500 Kg COD/giorno; il trattamento dei rifiuti liquidi complessivi pertanto impegna il 20% della  capacità residua dell’impianto.

 

Tipologia Quantità presunta (tonn/anno)
Fossa settica civile 1.600
Percolati 13.000
Acque impianti verniciatura 2.800
Macellazione e lavorazione carni 140
Bagni esausti  coloriture fiori 200
Lavorazione pellami 17.000
Acque lavorazioni galvaniche 250
Acque lavaggio auto 25
Acque lavorazioni marmi 65
Prove laboratori prodotti chimici 50
Acque lavorazioni alimentari 50
Acque lavaggio inchiostri 230
Acque di condensa 2.200
Acque da trattamento chimico fisico 4.000
Sali e loro soluzioni 100
Soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri 2.000
Rifiuti dell’eliminazione della sabbia 290
Pulizia fognature 1.000
                          TOTALE 45.000

 

2.  DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO

 

Il processo di depurazione dell’ impianto ( vedi schema a blocchi sottoriportatto e quello allegato ) si articola nelle seguenti fasi di trattamento:
DOSAGGI PRODOTTI CHIMICI

 

2.1) LINEA LIQUAMI

 

–   Grigliatura:

La sezione di grigliatura fine é posta in ingresso alla linea di trattamento dei liquami industriali, trattasi di n.2 griglie a tamburo con portata massima unitaria di 1.100 m3/h e luce di passaggio di 2 mm.

 

–   Dissabbiatura – disoleazione:

A valle della sezione di grigliatura i liquami vengono addotti alla fase di dissabbiatura-disoleazione che viene realizzata in vasca provvista di sistema di aerazione, di carroponte raschiatore ed air-lift per l’invio della sabbia nell’apposito silo di lavaggio e stoccaggio. Il volume complessivo è di 104 m3 che garantisce un tempo di ritenzione alla portata massima non inferiore a 7,4 minuti primi. La fase di disoleazione ha un volume di 27 m3.

 

–   Preaccumulo:

A valle della sezione di dissabbiatura-disoleazione i liquami vengono recapitati in n.2 vasche di preaccumulo dimensionata per laminare la portata giornaliera avviata all’impianto. Le vasche hanno un volume di 3.750 m3 cadauna. In esse viene iniettato ossigeno puro gassoso prodotto in apposito impianto ubicato nelle vicinanze e la cui capacità produttiva è di 20 t/giorno di ossigeno allo stato gassoso e con un grado di purezza non inferiore al 90%.

L’ossigeno iniettato ossida i solfuri e le altre sostanze riducenti.

Nelle vasche di preaccumulo pervengono anche le acque ricircolate dall’ispessimento, dalla disidratazione meccanica, dall’essiccamento e dalla deodorizzazione.

 

–   Sedimentazione primaria:

Alla sezione si sedimentazione primaria viene avviato il flusso estratto dalle vasche di preaccumulo. La portata max è di 450 m3/h (valore medio 312 m3/h ). Sono in esercizio n. 3 vasche di sedimentazione rettangolari con ponte raschiatore va e vieni, ciascuna delle quali ha una superficie di 360 m2 con volume complessivo di 1.260 m3.

Delle tre vasche due sono in esercizio continuo, la terza rimane in stand-by (riserva).

I fanghi raccolti sul fondo delle vasche sono pompati all’ispessimento, il liquame chiarificato può essere inviato alla vasca ex-ossidazione dei solfuri oppure direttamente al primo stadio biologico sgrossatore, miscelazione-floccu-

lazione.

 

–   Ex – ossidazione dei solfuri:

La vasca in questione lavora come vasca di accumulo settimanale ( il battente può variare tra i 2,00 ed i 4,10 m a cui corrispondono volumi rispettivamente di 6.000 e 12.000 m3 ).

Il sistema di insufflazione dell’aria costituito da 4.800  diffusori a bolle fini, collegati a n.4 compressori ad aspi rotanti (n.1 con portata unitaria di 6.500 Nm3/h e n.3 con portata max di 5.500 Nm3/h ) serve, oltre che a fornire l’ossigeno per l’ossidazione dei solfuri residui, anche a prevenire depositi indesiderati. A seconda delle necessità entrano in funzione 2 o 3 compressori contemporaneamente.

Da questa questa vasca  viene inviata (mediante pompaggio) una portata di liquame pressochè costante al trattamento intermedio.

 

–   Primo stadio biologico sgrossatore, miscelazione-flocculazione:

Il liquame proveniente dall’accumulo perviene al comparto dei trattamenti intermedi che può funzionare come chimico-fisico intermedio o come primo stadio biologico sgrossatore. Da tempo viene fatto funzionare come comparto  chimico-fisico intermedio inviando, mediante un by-pass, i reflui omogeneizzati provenienti dalla vasca ex-ossidazione dei solfuri direttamente alla vasca di flocculazione.

Il comparto è costituito da:

. vasca di controllo pH;

. sistema di dosaggio acido-base per correzione pH;

. vasca  di  1.300  m3  provvista  di  n. 2  turbine  di  superficie e n.2 flo-jet da

35 kgO2/h cad. e n.1 mixer;

. vasca di flocculazione da 150 m3 e provvista di flocculatore lento a pale;

. sistema di dosaggio di soluzione di solfato di alluminio;

. sistema di dosaggio di soluzione di polielettrolita anionico;

. sistema di dosaggio acido-base per correzione pH;

. sedimentazione chimica intermedia costituita da n.2 vasche aventi diametro di 22 m e di 17 m  e volumi di 1.140 e 620 m3 rispettivamente.

La sezione di sedimentazione chimico-fisica intermedia  rimane così suddivisa in due parti indipendenti, che permettono il funzionamento in contemporanea oppure uno di riserva all’altra, pertanto la sezione così strutturata permette di dare risposta sia alle esigenze di processo che alle fasi di manutenzione.

 

–   Liquami civili:

I liquami civili (3.500 m3/giorno) arrivano all’impianto direttamente in una vasca di raccolta da 400 m3 dopo aver subito la grigliatura fine (luce di passaggio 2 mm ) e la dissabbiatura. In caso di pioggia uno stramazzo di troppo pieno permette il passaggio ad altre due vasche di raccolta da 400 m3 che trattengono le acque di prima pioggia, quando anche questa la terza vasca è colma, i liquami civili, ormai diluiti, passano attraverso uno scolmatore di piena e vengono scaricati direttamente nel Rio Malucco.

I liquami civili sono poi inviati per pompaggio in testa alla nitrificazione.

 

–   Denitrificazione:

La sezione di denitrificazione è dimensionata su un volume complessivo di 11.000 m3suddiviso su due vasche da 5.500 m3. Per il ricircolo del mixed-liquor sono installate n.6 idrovore sommerse aventi ciascuna una portata di 350 – 430 l/s. I due bacini possono essere gestiti in maniera indipendente (uno di riserva all’altro) oppure, in caso di condizioni particolarmente gravose, come comparto unico ed è possibile modulare il livello in vasca da un massimo di 4,6 m ad un minimo di 3,4 m mediante uno stramazzo regolabile.

 

–   Ossidazione e nitrificazione:

La sezione di nitrificazione ha un volume di 26.250 m3 ed è disposta su due  gruppi di vasche (singolarmente escludibili) composte da n.4 e n.3 unità rispettivamente con alimentazione secondo lo schema del reattore plug-flow.

La quantità di ossigeno necessaria al processo viene fornita mediante insufflazione di aria data da n.5 compressori aventi una portata unitaria variabile di 6.000 –15.000 m3/h e distribuita mediante un sistema di diffusori  a bolle fini (1.806 per vasca) costituiti da un piattello ricoperto da una membrana in gomma microporosa sotto un  battente idraulico di 5,30 m.

In vasca viene dosato carbone in polvere fino ad una concentrazione di 1,50 kg/m3.

–   Sedimentazione biologica:

A valle del trattamento biologico (denitrificazione-nitrificazione) i liquami vengono avviati alla sedimentazione secondaria, mediante l’utilizzo delle idrovore di sollevamento installate nel pozzo posto lateralmente al gruppo di n.4 vasche.

La sedimentazione viene attuata in una vasca circolare con diametro di 22 m. ed in n.2 vasche rettangolari di 33 x 11 x 4,7 m. provviste di carroponte va e vieni.

Il comparto rimane così suddiviso in due parti indipendenti, che permettono il funzionamento in contemporanea oppure uno di riserva all’altro, pertanto il comparto di sedimentazione biologica così strutturato permette di dare risposta sia alle esigenze di processo che alle fasi di manutenzione.

 

–   Chiariflocculazione chimica finale:

A valle del trattamento biologico i liquami vengono sottoposti ad un trattamento chimico fisico, necessario per raggiungere il limite di legge per il parametro COD.

Il comparto comprende:

. pozzetto di ripartizione e correzione pH;

. vasca di reazione Fenton di 400 m3;

. vasca di chiariflocculazione di 28 m di diametro (superficie zona flocculazione

64 m2; zona sedimentazione 551 m2; volume zona flocculazione 210 m3; zona   sedimentazione 1380 m3);

–         nuova vasca di chiariflocculazione di 25 m di diametro (superficie  490 m2) utilizzata come unità di riserva;

–         sistema di dosaggio di soluzione di cloruro ferroso;

–         sistema di dosaggio acido cloridrico;

–         sistema di dosaggio di soluzione di polielettrolita anionico;

–         sistema di dosaggio acqua ossigenata;

Con i dispositivi di cui sopra risulta possibile effettuare due tipi di trattamento:

1)     trattamento Fenton secondo la seguente procedura:

. aggiunta della soluzione di cloruro ferroso;

. eventuale aggiustamento del pH con acido cloridrico fino al valore di 3-3,5;

. aggiunta di acqua ossigenata;

. sviluppo della reazione di ossidazione del COD refrattario nell’apposita

vasca;

. neutralizzazione con soluzione di calce;

. aggiunta della soluzione di polielettrolita anionico;

. sedimentazione.

2)     trattamento chimico fisico e chiariflocculazione così articolato:

. aggiunta della soluzione di cloruro ferroso;

. aggiunta della soluzione di latte di calce fino a pH 10-11

. aggiunta della soluzione di polielettrolita anionico;

. sedimentazione

. controllo finale del pH mediante insufflazione di CO2 in apposita vasca di

200 m3.

L’ effluente finale depurato viene scaricato nel fiume Arno tramite il terminale  del Rio Malucco.

 

2.2) LINEA FANGHI

 

La linea di trattamento dei fanghi estratti da:

. sedimentazione primaria (fanghi primari)

. sedimentazione chimica intermedia (fanghi chimico fisici intermedi)

. sedimentazione biologica (fanghi biologici di supero)

. sedimentazione chimica finale (fanghi chimici terziari)

prevede le seguenti fasi:

 

– Ispessimento:

Per la fase di ispessimento sono disponibili n.2 bacini circolari di tipo meccanizzato di 25 m e 14 m di diametro (volumi 1.750 e 615 m3 rispettivamente). Entrambi i bacini sono provvisti di collegamenti di interscambio e di by-pass tali da garantire (intervenendo manualmente) una migliore elasticità durante particolari fasi della conduzione dell’impianto.

I fanghi ispessiti sono poi inviati tramite pompe mohno al condizionamento.

Attualmente è in esercizio l’ispessitore  di 25 m di diametro.

I surnatanti vengono rinviati in testa nelle vasche di preaccumulo mediante pompe sommerse. Le caratteristiche principali di queste acque sono:

 

ACQUE DI RICIRCOLO DALL’ISPESSITORE
Portata m3/anno 400.000 – 600.000
COD filtrato mgO2/l 200 – 300
BOD5 mgO2/l n.d.
Fosforo totale mgP/l n.d.
Solidi sospesi mgSS/l n.d.
Azoto nitrico MgN-NO3/l n.d.
Azoto nitroso MgN-NO2/l n.d.
Azoto ammoniacale MgN-NH4+/l 100 – 200
Cloruri mgCl/l 4.000 – 5.000
Solfati mgSO4=/l n.d.
Solfuri mgS=/l 10 – 50
Ph   7,0 – 8,2

 

– Condizionamento:     

I fanghi in arrivo dall’ispessimento vengono immessi in una vasca dove è possibile dosare una soluzione di sali di ferro ed anche iniettare ossigeno puro per l’ossidazione di solfuri eventualmente ancora presenti e per migliorare la filtrabilità dei fanghi stessi. Questi vengono quindi inviati tramite pompe mohno alla disidratazione meccanica; nelle tubazioni di trasferimento viene dosato il polielettrolita cationico necessario per il condizionamento degli stessi.

 

– Disidratazione meccanica:

Viene effettuata mediante n.4 filtripressa a piastre : N.2 di esse (le meno recenti) hanno montate n.140 piastre per ciascuna macchina da 1,5 x 1,5 m; mentre le 2 macchine più recenti sono del tipo a membrana ed hanno montate 101 piastre cad. da 1,5 x 2,0 m.

Le acque di filtrazione sono rinviate in testa all’impianto (nelle vasche di preaccumulo) mediante pompaggio ed hanno le seguenti caratteristiche:

 

ACQUE DI RICIRCOLO DALLA DISIDRATAZIONE
Portata m3/anno 500.000 – 700.000
COD filtrato mgO2/l 2.200 – 3.000
Solidi sospesi mgSS/l 12.000 – 16.000
Azoto ammoniacale mgN-NH4+/l 150 – 250
Cloruri mgCl/l 2.500 – 4.000
Solfuri mgS=/l 0 – 10
pH   7,0 – 7,5

 

– Essiccamento dei fanghi disidratati:

I fanghi disidratati con mediamente il 75 – 65 % di umidità sono immessi in un silo di stoccaggio (volume 150 m3) e da qui inviati nella tramoggia di carico alle 4 linee di essiccamento. In caso di emergenza i fanghi disidratati possono essere trasportati e depositati in apposita piazzola attrezzata ed autorizzata per lo stoccaggio provvisorio e successivamente possono essere o rinviati nuovamente  all’essiccamento o caricati su automezzi e portati allo smaltimento finale.

Il comparto di essiccamento dei fanghi comprende n.4 turboessiccatori, aventi ciascuno una capacità evaporativa di 2.000 kg/ora di acqua ed un consumo energetico medio di  850 Kcal/kg di acqua evaporata.

N.4 caldaie da 2.000.000 Kcal/h alimentate a metano di rete riscaldano l’olio diatermico che viene fatto ricircolare nella camicia di riscaldamento che riveste i cilindri dei turboessiccatori in tutta la loro lunghezza e negli scambiatori di preriscaldo di quell’aria che viene fatta ricircolare all’interno dei turboessiccatori. L’aria riscaldata  viene immessa in equicorrente al fango per asportare rapidamente il vapore d’acqua che in continuo si sviluppa per scambio termico del fango con la parete calda dell’essiccatore.

L’aria umida ed il fango essiccato vengono separati in un ciclone dove il fango secco (mediamente al 20% di umidità) viene scaricato da una rotocella di fondo.

La miscela aria – vapor d’acqua viene prima lavata in un sistema scrubber e successivamente entra in un condensatore dove viene condensato il vapore.

Le condense e l’acqua di raffreddamento vengono suddivise e rimandate in parte in testa al depuratore ed in parte  vengono ricircolate, dopo ulteriore raffreddamento mediante transito in appositi scambiatori, e riutilizzata nella condensazione dove perviene anche l’acqua di reintegro proveniente dal sistema di purificazione ad osmosi inversa.

L’acqua usata viene raccolta in una stazione di rilancio dove due pompe sommerse provvedono ad inviarla alle vasche di preaccumulo iniziale.

Qualità e quantità  complessiva sono riportate nella tabella sottostante.

 

ACQUE DI RICIRCOLO DALL’ESSICCAMENTO
Portata m3/anno 100.000 – 110.000
COD tq mgO2/l 500 – 600
Solidi sospesi mgSS/l 300
Azoto ammoniacale mgN-NH4+/l 100 – 150
Cloruri mgCl/l 30 – 40
Solfuri mgS=/l 150 – 250
pH   8,0 – 8,5

 

L’aria deumidificata e raffreddata raggiunge invece lo scambiatore olio diatermico / aria prima di rientrare nel turboessiccatore.

Il prodotto essiccato e raffreddato può essere:

–         immesso in n.2 sili di stoccaggio da 150 m3 cad. operanti in atmosfera di azoto e successivamente caricato su automezzi per il trasporto allo smaltimento finale;

–         inviato alla piazzola di stoccaggio provvisoria e successivamente caricato su automezzi per il trasporto alla destinazione finale.

 

3.     DEODORIZZAZIONE CENTRALIZZATA DELLE EMISSIONE COLLETTATE DALLE VASCHE DI TRATTAMENTO COPERTE

 

L’impianto centralizzato tratta le correnti d’aria aspirate e collettate dalle seguenti sezioni:

A.   grigliatura, preaccumulo, vasca acque civili ed ispessitori fanghi;

B.    ossidazione dei solfuri;

C.   trattamento chimico fisico, sedimentazione primaria, sedimentazione chimica, sedimentazione biologica;

D.   vasca di pioggia, denitrificazione;

E.    edificio disidratazione fanghi.

Il trattamento di finissaggio finale delle emissioni è del tipo con lavaggio con soluzione basica (soluzione diluita di idrato sodico). Il sistema di depurazione garantisce comunque la rimozione di sostanze organiche ed inorganiche maleodoranti (solfuri, ammoniaca, mercaptani, disolfuri, ecc.)

La potenzialità complessiva di trattamento è di 70.000 Nm3/h e sono garantiti i seguenti valori di concentrazione nell’aria espulsa attraverso il camino:

– H2S £    1  ppm

– NH3 £    1  ppm

L’impianto è costituito da n. 6 torri di lavaggio seguite da n.2 scrubber a doppio stadio uno sempre in esercizio e l’altro di riserva.

Complessivamente le portate attualmente trattate ammontano a circa 50.000 Nm3/h ed i singoli flussi provenienti dalle diverse sezioni sono:

 

Torre          Vasca/Edificio               n.di riferim.      SUPERFICIE     VOLUME                                                in planimetria   COPERTURE    ARIA ASP.

TORRE 1        SED.PRIM.VECCHIO (Vasca n.4A)     360 m2              1.000 Nm3/h

CHIM-FIS. INTERM.  (Vasca n.8)        441 m2              2.500 Nm3/h

SED.CHIM.D=22           m     (Vasca n.10B)   380 m2              1.000 Nm3/h

SED.CHIM.D=17           m     (Vasca n.10A)   228 m2                 500 Nm3h

TORRI 2-3     EX OSSIDAZ.CAT.     (Vasca n.5A) 3.015 m2             20.000 Nm3/h

TORRE 4        ISPESSITORE D=14m (Vasca n.23)     154 m2                 500 Nm3/h

ISPESSITORE D=25m (Vasca n.4)       490 m2               2.000          Nm3/h

PREACC.VECCHIO    (Vasca n.2A)              706 m2               3.000          Nm3/h

VASCA CIVILI            (Vasca n.43)     350 m2                 500 Nm3/h

TORRE 5        SED.PRIM.NUOVO    (Vasca n.4B)     360 m2              1.000 Nm3/h

SED.PRIM.NUOVO    (Vasca n.4B)     360 m2              1.000 Nm3/h

PREACC.NUOVO       (Vasca n.2A)     706 m2              3.000 Nm3/h

VASCA DENITRIF.    (Vasca n.11)      350 m2              1.000           Nm3/h

TORRE 6        EDIFICIO DISIDRATAZ. ESSICCAMENTO             22.000 Nm3/h

Per tutti i flussi è previsto che le concentrazioni in ingresso alle torri siano:

– H2S  =   5 ppm

– NH=   3 ppm

Come acqua di lavaggio viene utilizzata una parte dell’acqua di servizio proveniente dall’impianto di deferrizzazione.

L’acqua usata viene raccolta alla base delle torri ed inviata in una stazione di rilancio dove due pompe sommerse la inviano alle vasche di preaccumulo.

Qualità e quantità sono riportate nella tabella sottostante.

 

ACQUE DI LAVAGGIO TORRI DI DEODORIZZAZIONE
Portata m3/anno 30.000 -40.000
COD tq mgO2/l 1.100 -1.200
Solidi sospesi mgSS/l 200-300
Azoto ammoniacale mgN-NH4+/l 2 – 3
Cloruri mgCl/l 150 – 250
Solfuri mgS=/l 150 – 250
pH   10,5 – 12,0

 

4.     ACQUE DI SERVIZIO

L’ acqua necessaria per i vari servizi (preparazione soluzioni reagenti, lavaggi piazzali, irrigazione, flussaggi pompe, lavaggi macchinari e autobotti, sistemi antincendio, raffreddamenti motori, gruppi frigoriferi per condizionamento, servizi igienici, condensazione vapori, ecc.) viene prelevata dal sottosuolo attraverso n.5 pozzi attivati negli anni precedenti.

La loro localizzazione nell’area dell’impianto è riportata nelle planimetrie allegate; si allegano inoltre:

–         copia della denuncia dei prelievi presentata c/o codesta Spett. Amm.ne per l’anno 2003;

–         schema a blocchi “ LINEA ACQUE DI SERVIZIO “ indicante le fasi di trattamento delle acque prelevate e la destinazione per i vari utilizzi.

–         Per quanto concerne la qualità dell’acqua di servizio si riportano le seguenti tabelle:

 

MISCELA DELLE ACQUE DI POZZO
   
Alcalinità mg(HCO3)/l 1.100 -1.200
Durezza °F 49,5
Cloruri mgCl/l 89,3
pH   6,8
Conducibilità el.a 25°C mS/cm 1.181
Ferro mgFe/l 0,89
Manganese mgMn/l 0,38

 

MISCELA DELLE ACQUE DI POZZO DEFERRIZZATE
   
Alcalinità mg(HCO3)/l 775,8
Durezza °F 74
Cloruri mgCl/l 135,8
pH   7,47
Conducibilità el.a 25°C mS/cm 1.664
Ferro mgFe/l 0,03
Manganese mgMn/l 0,05

a.     Consumi di acque di pozzo

 

Come da denuncia allegata e relativa all’anno 2002 inviata all’Amministrazione Provinciale il 27 gennaio 2003 :                523.076 mc.

 

Si riporta di seguito la ripartizione della quantità totale in base agli utilizzi:

 

. acqua per preparazione latte di calce, sospensione di carbone in polvere,

dissoluzione  polielettrolita anionico:          18,4%        pari a 96.246    mc/anno  

. acqua per abbattitori H2S:                           7,2%        pari a  37.662    mc/anno

. acqua per preparazione dissoluzione

polielettrolita cationico per Filtropresse:    22,0%        pari a 115.077  mc/anno

. acqua per lavaggio Filtropresse,

gruppo frigorifero                                     24,5%       pari a  128.153 mc/anno

. acqua per essiccatori                                19,5%         pari a  102.000 mc/anno

. impianto di ossigeno e servizi igienici           1,0%        pari a 5.230      mc/anno

. Altri usi (irrigazione, lavaggi piazzali,

lavaggi autobotti, flussaggi linee)             7,4%        pari a  38.708    mc/anno

                                 TOTALE          100,0%        pari a  523.076  mc/anno

 

NOTA BENE: I numeri sopra riportati sono valori medi annuali; i diversi consumi possono naturalmente variare (e non di poco) da mese a mese, da settimana a settimana a seconda delle condizioni di funzionamento, delle condizioni climatiche, ecc.

 

5.     IMPATTO SUL RICETTORE FINALE

 

Come riportato in precedenza il ricettore finale è costituito dal fiume Arno che riceve le acque depurate uscenti dall’impianto consortile CUOIODEPUR tramite il tratto terminale del Rio Malucco.

L’impianto infatti scarica a gravità mediante una tubazione in acciaio inox DN 400 la cui bocca di scarico dista circa 20 metri dal pozzetto di ispezione ed è situata immediatamente  prima che il Rio  passi sotto la strada ex- arginale (vedi disegni allegati). Dopo circa 80 metri il Rio attraversa l’argine attuale ed entra in zona demaniale. Le acque del Rio pertanto dopo lo scarico dell’effluente depurato non sono e nemmeno possono essere prelevate per utilizzi di qualsiasi natura, vista anche la morfologia del tratto terminale del Rio stesso.

Per quanto attiene le portate del Rio Malucco si fa presente che trattasi di un fosso di scolo campestre e che quindi in tempo secco può avere portata pressochè nulla e che in tempo di pioggia può anche esondare. Nei disegni allegati sono comunque riportate le sezioni e le altre caratteristiche fisiche del Rio.

Circa l’impatto da esso subito per effetto dello scarico dell’impianto si riporta la tabella seguente i cui dati sono stati rilevati in tempo asciutto:

 

ACQUE DEL RIO MALUCCO PRIMA DELLO SCARICO DOPO LO SCARICO PRIMA INGRESSO ARNO
COD tq mgO2/l 70 120 110
BOD5 mgO2/l 30 25 25
Cloruri mgCl/l 500 3.288 3.100
Solfati mgSO4=/l 51 1.450 1.400
pH   7,3 7,6 7,5
Cromo totale mgCr/l n.r. 0,07 0,07

 

Circa le caratteristiche e la portata del fiume Arno (ricettore finale) si allega copia della pubblicazione dell’Arpat del 2001.

Per quanto concerne gli effetti che l’effluente depurato può causare sul fiume si calcola che mediamente vengono sversati :

–  3.200.000 – 3.450.000 di mc di liquami depurati

contenenti mediamente:

 

PARAMETRO Unità Valori medi
di misura Annuali
 PH Unità 6,5 – 8,0
 Solidi sospesi mgSS/l 5,0 – 20,0
 COD tq mgO2/l 120 – 150
 BOD5 mgO2/l < 20
 Azoto ammoniacale mgN-NH4+/l 1,0 – 6,5
 Azoto nitrico mgN-NO3/l 10 – 18
 Azoto nitroso mgN-NO2/l 0,1 – 0,4
 Fosforo totale mgP/l N.D.
 Cloruri mgCl/l 2.700 – 4.500
 Solfati mgSO4=/l 1.050 – 1.600
 Tensioattivi totali mg/l 0,1 – 1,5
 nonilfenolo mg/l n.d.
 IPA  

mg/l

 

n.d.

 Composti organici volatili (VOC)  

mg/l

 

n.d.

 Nitroaromatici  

mg/l

 

n.d.

 Alofenoli  

mg/l

 

n.d.

 Aniline e derivati  

mg/l

 

n.d.

 Solfuri mg/l  

n.d.

 Cadmio mg/l  

n.d.

 Mercurio mg/l  

n.d.

 Cromo totale mg/l 0,09
 Nichel mg/l 0,12
 Piombo mg/l 0,11
 Saggio di tossicita acuta
 Su daphnia magna % < 50
 Individui immobili dopo 24 h
 Escherichia Coli UFC/100 ml < 5.000